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24hassistance e lo stage ANIS di immersioni sotto il ghiaccio

27/1/2012

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Tutto pronto per il 27° stage ANIS


di immersioni sotto i ghiacci evento annuale che vedrà più di 200 appassionati subacquei confrontarsi, i prossimi 27 e  28 gennaio, in un clima di particolare suggestione.
Stage ANIS di immersioni sotto il ghiaccio
Immagini dello stage 2011
Sono 27 anni infatti che nella splendida cornice naturale delle montagne trentine sul lago di Lavarone subacquei provenienti da tutte le regioni d'Italia si incontrano per condividere sotto i ghiacci la loro passione.

Vi lascio immaginare lo sforzo organizzativo che ogni anno l' ANIS
Associazione Nazionale Istruttori Subacquei deve affrontare per far sì che una macchina così complessa funzioni a perfezione e senza imprevisti.

E' per questo che anche quest'anno, 24hassistance, broker assicurativo specializzato in polizze dedicate a rischi specifici che possono essere sottoscritte anche online, affianca l' ANIS per rendere più sicuro il suo evento.

Multisport la polizza che assicura tutti gli sport e in tutto il mondo
Tutti i subacquei partecipanti, infatti, possono contare sulla copertura assicurativa della polizza Multisport studiata apposta per garantire la sicurezza di chi pratica ogni tipo di sport, per se stesso e per eventuali danni ad altri e in tutto il mondo.

Originale, nella sua particolarità di poter essere sottoscritta anche per durate giornaliere o settimanali, tempistica tipica di manifestazioni sportive o week end o settimane bianche, Multisport può essere sottoscritta in versione famiglia e anche estesa a sport più rischiosi come quelli motoristici.

Ricordo sempre che un acquisto consapevole rende amica oltre che compagna la nostra assicurazione e a questo serve leggere il prospetto informativo.

La polizza Multisport può essere sottoscritta online o presso le sedi di Milano, Via L. Canonica 72 - Roma, Via Carlo Sigonio 6

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Primi effetti delle liberalizzazioni sulle polizze RC auto

27/1/2012

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Con effetto immediato dopo


la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 19 del Decreto Legge n°1 del 24/01/2012 riguardanti le "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività" è stato istituito "L'obbligo di confronto delle tariffe RC auto".

Questo vuol dire che dalla data di pubblicazione del decreto, quindi da subito, quando andremo dal nostro assicuratore per farci fare un preventivo per la polizza obbligatoria per la RC della nostra auto, sarà obbligato, prima di farci firmare il contratto, a presentarci altri due preventivi, per la copertura dello stesso rischio, di altre due Compagnie concorrenti e non appartenenti allo stesso gruppo.

Pena per l'inosservanza della norma una sanzione amministrativa da 50.000 a 100.000 euro comminata dall' ISVAP in via solidale all'Agente e alla Compagnia che rappresenta.

Allo stesso modo il contratto, per non essere nullo, deve essere completato dalla dichiarazione del contraente di aver ricevuto le informazioni prescritte in modo corretto, trasparente ed esaustivo.

Ad una prima lettura l'articolo 34 qualche perplessità la suscita, per questo ,saranno necessarie indicazioni, anche operative, e chiarimenti sia dagli organi di vigilanza sia dal testo definitivo una volta convertito in legge.

Le stesse perplessità che ha sollevato il Sindacato Nazionale degli Agenti di Assicurazione pur manifestandosi favorevole a norme che favoriscono la reale concorrenza soprattutto sulle assicurazioni per la RC auto.

Il tema è: quanto realmente questa norma va verso una reale concorrenza a favore dei consumatori? Quanti preventivi troveremo più competitivi di quello proposto dal nostro assicuratore?

Non è che forse ci troviamo di fronte all'ennesima occasione mancata per una vera concorrenza come sarebbe stato, anche in base alla prima stesura, l'obbligo di plurimandato per gli Agenti di Assicurazione?

Quali e quante pressioni avranno subito per cambiare idea? Vale anche questa volta il detto cambiare tutto per non cambiare niente?

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Un'altra puntata

24/1/2012

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Riunione informale dell'OAM

Il 20 gennaio si è riunito l'Organismo per la gestione degli elenchi dei Mediatori Creditizi e Agenti in Attività Finanziaria alla presenza di tutti gli attori, associazioni fondatrici e non.

Praticamente il giorno dopo il comunicato stampa della Fimaa di cui abbiamo dato conto nel post precedente e che si aggiungeva ai contributi delle altre associazioni richiesti dallo stesso presidente.

Sono stati trattati tutti i punti.
  • Iscrizioni (passaggio dai vecchi albi ai nuovi)
  • Costi di iscrizione
  • Formazione e nuove iscrizioni
  • Polizza assicurativa
  • Vigilanza
  • Proiezioni sui numeri dei nuovi iscritti
  • Eventuali correttivi (li aspettiamo con ansia, anche se l'orientamento sembra essere verso chiarimenti più che modifiche)
Purtroppo ci sono ancora troppi "dovrebbe" o "potrebbe" e non ancora la chiarezza necessaria ad eliminare le ansie e i  malumori che attanagliano tutti gli interessati.

La prossima riunione del Tavolo Tecnico dell' OAM è prevista per il 26 gennaio.

Alla prossima puntata.
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Forse un'altra legge ci salverà?

23/1/2012

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Per i mediatori creditizi

si accende una speranza di poter continuare ad esercitare la professione nella vecchia forma anche di impresa individuale o società di persone.

A ripristinare quanto modificato dal D.L. 141 ci penserebbe l'articolo 34 del D.L. 201/2011 convertito nella legge 214/2011 conosciuta come "Salva Italia" che nel Capo II Art: 34 dedicato alla "Concorrenza" così recita:

Liberalizzazione delle attivita' economiche ed
eliminazione dei controlli ex-ante
"1. Le disposizioni previste dal presente articolo sono adottate ai
sensi dell'articolo 117, comma 2, lettere e) ed m), della
Costituzione, al fine di garantire la liberta' di concorrenza secondo
condizioni di pari opportunita' e il corretto ed uniforme
funzionamento del mercato, nonche' per assicurare ai consumatori
finali un livello minimo e uniforme di condizioni di accessibilita'
ai beni e servizi sul territorio nazionale.
2. La disciplina delle attivita' economiche e' improntata al
principio di liberta' di accesso, di organizzazione e di svolgimento,
fatte salve le esigenze imperative di interesse generale,
costituzionalmente rilevanti e compatibili con l'ordinamento
comunitario, che possono giustificare l'introduzione di previ atti
amministrativi di assenso o autorizzazione o di controllo, nel
rispetto del principio di proporzionalita'.
3. Sono abrogate le seguenti restrizioni disposte dalle norme
vigenti:
a) il divieto di esercizio di una attivita' economica al di
fuori di una certa area geografica e l'abilitazione a esercitarla
solo all'interno di una determinata area;
b) l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle
sedi deputate all'esercizio di una attivita' economica;
c) il divieto di esercizio di una attivita' economica in piu'
sedi oppure in una o piu' aree geografiche;
d) la limitazione dell'esercizio di una attivita' economica ad
alcune categorie o divieto, nei confronti di alcune categorie, di
commercializzazione di taluni prodotti;
e) la limitazione dell'esercizio di una attivita' economica
attraverso l'indicazione tassativa della forma giuridica richiesta
all'operatore;
f) l'imposizione di prezzi minimi o commissioni per la fornitura
di beni o servizi;
g) l'obbligo di fornitura di specifici servizi complementari
all'attivita' svolta.
4. L'introduzione di un regime amministrativo volto a sottoporre a
previa autorizzazione l'esercizio di un'attivita' economica deve
essere giustificato sulla base dell'esistenza di un interesse
generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con
l'ordinamento comunitario, nel rispetto del principio di
proporzionalita'.
5. L'Autorita' garante della concorrenza e del mercato e' tenuta a
rendere parere obbligatorio, da rendere nel termine di trenta giorni
decorrenti dalla ricezione del provvedimento, in merito al rispetto
del principio di proporzionalita' sui disegni di legge governativi e
i regolamenti che introducono restrizioni all'accesso e all'esercizio
di attivita' economiche.
6. Quando e' stabilita, ai sensi del comma 4, la necessita' di
alcuni requisiti per l'esercizio di attivita' economiche, la loro
comunicazione all'amministrazione competente deve poter essere data
sempre tramite autocertificazione e l'attivita' puo' subito iniziare,
salvo il successivo controllo amministrativo, da svolgere in un
termine definito; restano salve le responsabilita' per i danni
eventualmente arrecati a terzi nell'esercizio dell'attivita' stessa.
7. Le Regioni adeguano la legislazione di loro competenza ai
principi e alle regole di cui ai commi 2, 4 e 6.
8. Sono escluse dall'ambito di applicazione del presente articolo le
professioni, i servizi finanziari come definiti dall'art. 4 del
decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e i servizi di comunicazione
come definiti dall'art. 5 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n.
59 (Attuazione direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato
interno)."

Ho preferito citare per intero l'articolo 34 per sottolineare l'assoluta pertinenza di quanto prescritto dalla legge "Salva Italia" alla problematica sorta dopo la pubblicazione della legge 141/2010.

La stessa pertinenza che ha spinto FIMAA, nella persona del suo presidente Valerio Angeletti a formulare una precisa richiesta di parere al nuovo Organismo di gestione e valutazione delle iscrizioni nell’elenco dei Mediatori creditizi,

Mi auguro che anche la risposta da parte dell' Organismo sia altrettanto tempestiva e ......rapida.

Questo il comunicato stampa di FIMAA e voi che ne pensate?

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La Concordia metafora dell'Italia

22/1/2012

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Troppo facile pensare ad una


nave che affonda come metafora di un paese che sta nella stessa condizione, ma non è a questo che penso, "azzardando" umilmente paragoni, ma allo svolgersi della vicenda tutta.

Quanti altri giorni ci vorranno per capire cosa è successo veramente e di chi veramente sono le responsabilità? Quanto ci vorrà a capire quello che forse ormai è già chiaro a tutti?

Chi è stato crocifisso subito è veramente l'unico responsabile o lo è anche chi da subito è stato descritto come un eroe, i soccorsi da parte dei vari organismi preposti sono arrivati nel tempo giusto e quanto sono coordinati in modo efficiente?

Fra quanto verrà smontato tutto quanto detto fino ad oggi affermando esattamente il contrario e ridistribuendo le responsabilità a tutta la filiera che in realtà sta facendo la solita figuraccia?

E verranno puniti i responsabili qualora venissero accertati? E fra quanto tempo

Computer che spariscono, scatole nere non funzionanti da tempo, clandestini, forse, a bordo, l'abitudine al cosiddetto inchino alle coste da parte delle navi da crociera con gli armatori conniventi, le capitanerie che non sanno cosa succede alle navi nel proprio tratto di mare e devono essere avvertite da una telefonata, l'attività delle forze in campo senza un unico coordinatore, l'hanno cacciato, che si contraddicono anche nelle dichiarazioni, agenti inquinanti a cui non si è pensato subito tutti concentrati solo sul carburante senza pensare, ad esempio, al sapone per lavare i piatti di un paese di 4000 persone per una settimana ecc. ecc. ecc.

Più semplicemente il solito, tipico, mancato rispetto delle regole.

E poi il bla, bla, bla, di ore di televisione che non mettono e non tolgono nulla alla drammaticità della vicenda anzi la aggravano, se possibile, attraverso le analisi degli "esperti" rinnovando soltanto il dolore di chi ha perso nella sciagura un proprio caro.

Ecco, in questo è l'Italia tutta, o almeno l'Italia alla quale purtroppo ci stiamo abituando in questi ultimi anni, la stessa che santifica governi o manovre improbabili, inutili, e per qualcuno anche dannose.

Qualcuno ci facesse, se non un grafico, almeno un disegnino su come dovremmo crescere grazie a un po' di farmacie in più, a qualche taxi in più o alla concorrenza sulle parcelle dei notai o degli avvocati, ma quante volte ci andiamo? Non faccio in tempo a leggere la bozza della manovra che già devono rivedere tutto alla luce delle proteste "politiche" delle varie lobbies.

E va bene a tutti? E a te che leggi i miei post, o almeno spero, va bene?

Scusate se annichilito da tutto questo ho trascurato di scrivere su mutui e assicurazioni; sarò subito nuovamente "sul pezzo" e senza nascondere la profonda preoccupazione che provo sul futuro dell'attività.

Ma su questo argomento sembra che siano tutti sordi e quelli che dovevano parlare lo hanno fatto troppo tardi.

E tu che ne pensi?



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Rincorrere lo spread o fermarsi a pensare?

12/1/2012

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Oggi avrei dovuto dar conto


delle nuove condizioni che verranno applicate ai mutui Barclays, dal prossimo 13 gennaio, caratterizzate da un forte aumento dello spread e dei costi complessivi, e dalla riduzione del loan to value cioè quanto possiamo chiedere massimo di mutuo rispetto al prezzo o al valore della casa.

Poi ho pensato che sarei diventato monotono e forse non avrei fatto un buon servizio nè a me e a tutti quelli che si occupano, come me, di consulenza, nè tantomeno a chi con ansia e aspettative sta cercando di prendere un mutuo.

E’ accertato ormai che  la disponibilità ad erogare denaro  è condizionata da  fattori legati sia alla situazione economica generale che al particolare momento che le banche tutte stanno vivendo, così come è innegabile che la loro stessa immagine è da tutti  vissuta, oggi, in maniera negativa.

Ormai è inutile quindi correre dietro ai cambiamenti quotidiani del calcolo dei tassi, che allo stesso modo dei bollettini di guerra, sembrano presagire solo lacrime e sangue.

Lo “spread”, in questi ultimi mesi ha monopolizzato la comunicazione turbando le notti di molti, riempiendo programmi televisivi, favorendo dibattiti, diventando persino oggetto di sketch, ma dando anche l’impressione di essere diventato, come spesso è avvenuto in epoche diverse, “il nemico” quello su cui si deve concentrare l’attenzione per distorglierla dal resto, che strisciante e più silenzioso procura magari danni maggiori.

A novembre 2011, ultimo dato disponibile, in Italia l’inflazione era al 3,3% poco al di sotto quella dell’area Euro, che i consumi siano fermi e che la crescita economica sia inesistente ormai lo sanno tutti, anche perchè non si parla d’altro.

La mancanza di crescita quindi avrebbe necessità di una riduzione dei tassi, per favorirne la ripresa, mentre invece dovrebbero aumentare per far fronte all’alta inflazione, questa si chiama “stagflazione”, termine terribile e oscuro, da non approfondire in questo ambiente, ma che da sempre è considerato dagli economisti il momento più difficile da gestire per uno Stato.

Allora forse è arrivato il momento di riflettere; come può ciascuno di noi fare la sua parte? Come possiamo trarre da tutto questo gli insegnamenti necessari perchè i nostri figli non si ritrovino in futuro nella stessa situazione, ammesso che non li avremo definitivamente lasciati in un mare di guai?

Certo per chi fa la mia professione il futuro appare quantomeno difficile e incerto per come si sta mettendo, ma, e lancio una domanda aperta, quanta responsabilità siamo in grado di assumerci per favorire un cambiamento.

Ne ho già parlato in un altro post, ma il rischio è che non ci troviamo a dover fronteggiare una crisi, dalla quale in qualche modo prima o poi se ne esce, bensì un cambiamento epocale verso il quale o siamo preparati o si soccombe.

Approfittiamo per aumentare la qualità di noi stessi, approfittiamo per imparare a guardare anche fuori dal nostro guscio, per condividere con altri esperienze, conoscenze, voglia di crescere, prendiamo e diamo il giusto da chi e a chi abbiamo davanti senza doverci per forza guardare alle spalle, allora, probabilmente, riusciremmo ad apprezzare di più la cosa comune vera ancora di salvezza delle economie in difficoltà.

In questi giorni abbiamo assistito ai primi fenomeni di vera e propria delazione nei confronti di quei commercianti che non emettono scontrini o fatture, e come sempre è la rete ad aver diffuso l’iniziativa rendendola virale, così come è la rete che fa sentire la vera voce della gente più di una obsoleta e inefficace manifestazione di piazza.

Ma stiamo assistendo anche all’accanita reazione delle lobbies, a cui l’attuale governo vuole sottrarre privilegi e potere, diffusissime nel nostro paese grazie anche alla nostra connivenza.

Per tornare all’inizio, chi sta per prendere un mutuo grazie alla consulenza esperta e professionale di qualcuno di noi, nonostante “lo spread”, ci riuscirà, ma a noi come cittadini, padri, madri e contribuenti la consulenza chi ce la fa?

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Ennesimo cambio di condizioni per i mutui online di CheBanca

10/1/2012

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Era il 15 dicembre quando


abbiamo registrato la comunicazione del cambio di condizioni per i mutui di CheBanca e già dobbiamo, e non è certo una novità, registrarne un altro e pittosto pesante.
Il logo di CheBanca
Le condizioni che vedremo andranno in vigore dall' 12 gennaio ma già sappiamo che saranno valide solo fino all'8 febbraio.

Ormai relativamente ai mutui le banche sembrano realmente navigare a vista ed è estremamente difficile capirne fino in fondo la logica.

Certo evidenti sono i problemi di "funding" da parte delle banche in questo momento, cioè la capacità di procurarsi denaro ad un costo accessibile per poi poterlo reimpiegare nei prestiti e, pur rispettando i tassi soglia, ricavarne un margine di guadagno.

Ma altrettanto evidente è l'impatto devastante che questi continui cambiamenti hanno sull'intero comparto immobiliare, settore economico non certo di secondo piano.

L'inasprimento delle politiche di credito poi non riguarda soltanto gli spread e quindi i tassi finali, ma anche il resto delle spese accessorie che insieme alla riduzione delle percentuali di intervento rendono di fatto inaccessibili i mutui ad un gran numero di persone.

Queste le nuove condizioni di CheBanca:

Mutui per acquisto:
  • Tasso fisso:                     spread 3%
  • Tasso variabile:               spread 3,35%
  • Tasso variabile con Cap: spread 3,50% (Cap al 6,30%)
Mutui per rifinanziamento:
  • Tasso fisso:                     spread 3,10%
  • Tasso variabile:               spread 3,45%
  • Tasso variabile con Cap: spread 3,60% (Cap al 6,30%)
Anche le spese di istruttoria subiranno una variazione passando da 700 euro a 1.000 Euro.

Non resta che aspettare.





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Calcoliamo insieme il valore dell'usufrutto

9/1/2012

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Come sempre al cambio del


saggio degli interessi legali è necessario aggiornare i coefficienti per il calcolo delle rendite e quindi anche dei diritti di usufrutto al fine di determinare la base imponibile in caso di imposte di registro, di donazione o successione.

Come abbiamo visto nella pagina dedicata alla guida ai mutui, in questo stesso sito, l'usufrutto è un diritto reale che si oppone alla nuda proprietà con la quale si riunifica alla morte dell'usufruttuario.

Il D.M. del 22 dicembre 2011 ha approvato i nuovi coefficienti di calcolo appunto sulla base dell'aumento del saggio di interesse legale dall' 1,5% al 2,5% per l'anno 2012 (D.M 12 dicembre 2011) e sono in vigore dal 1° gennaio 2012.

Il calcolo del valore dell'usufrutto, e per differenza algebrica della nuda proprietà, è di fondamentale importanza per tutti quegli atti pubblici e privati relativi ad un'immobile come compravendita, donazione, successione, atti giudiziari.

Già sappiamo che, per definizione, l'usufrutto è legato al concetto di utilizzo e come tale non può che essere condizionato dall'età dell'usufruttuario e in modo inversamente proporzionale in quanto più è anziano meno tempo ha a disposizione per il godimento del suo diritto.

L'usufrutto è di fatto considerato come fosse una rendita e il coefficiente che vedremo nella tabella è il moltiplicatore, relativo all'età, che fissato per legge, rappresenta il valore di 40 volte la rendita annua.

Vediamo la tabella e poi facciamo un esempio di calcolo:

Età beneficiario    Coeff.    Età beneficiario    Coeff.
Da 0 a 20 anni           38        Da  67 a 69 anni        18
Da  21 a 30 anni        36        Da  70 a 72 anni        16
Da  41 a 45 anni        32        Da  73 a 75 anni        14
Da  46 a 50 anni        30        Da  76 a 78 anni        12
Da  51 a 53 anni        28        Da  79 a 82 anni        10
Da  54 a 56 anni        26        Da  83 a 86 anni        8
Da  57 a 60 anni        24        Da  87 a 92 anni        6
Da  61 a 63 anni        22        Da  93 a 99 anni        4
Da  64 a 66 anni        20       

Ora; ipotizziamo di comprare un immobile per nostro figlio che essendo molto giovane ci permette di risparmiare acquistandone solo la nuda proprietà.

Ipotiziamo anche che il valore dell'immobile sia di 170.000 euro e che l'usufruttuario, che rimarrà nel nostro appartamento fino alla sua morte, ha 80 anni.

Il calcolo che dovremo fare sarà:

170.000 (valore della piena proprietà) x 2,5% (interesse legale) x 10 (coefficiente corrispondente all'età dell'usufruttuario) = 42.500 euro

Questo è il valore dell'usufrutto, di conseguenza il valore della nuda proprietà sarà 170.000 - 42.500 = 127.500 euro ed è su questo imponibile che andremo a pagare le imposte di registro.

Ovviamente nel caso, per esempio, che ritenessimo opportuno costituire un usufrutto su un immobile di nostra proprietà la tassazione si effettuerebbe sui 42.500 euro che ne è il valore.

Alla morte dell'usufruttuario i due valori si riunificheranno nell'unico valore della piena proprietà.

Alcune precisazioni:
  • Per completezza di informazione c'è da dire che esiste, anche se poco usato, un usufrutto "a termine", e la sua durata non è legata alla morte dell'usufruttuario, ma è stabilita contrattualmente. In questo caso il valore sarà calcolato solo in base alla rendita annua senza usare il coefficiente come moltiplicatore.
  • L'ICI (ora IMU), è a carico dell'usufruttuario.
  • L'usufruttuario non può mai detrarre gli interessi sul mutuo.
Rispetto all'acquisto di una nuda proprietà utilizzando un mutuo, c'è da dire che le banche difficilmente, oggi, finanziano acquisti dove l'usufruttuario non è un parente in linea diretta.

In ogni caso l'usufruttuario dovrà sempre firmare come "terzo latore di ipoteca", quindi, in caso di età avanzata è indispensabile che abbia integrità fisica e mentale, e alcune banche ne pretendono la coobligazione con il mutuatario.

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Nuova tegola per i proprietari di immobili

5/1/2012

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Non è solo un aggravio

_
economico per i proprietari di immobili ma anche un ulteriore ostacolo alla ripresa del mercato immobiliare, l’obbligo, da parte della Regione Lombardia, di indicare la classe energetica su tutte le comunicazioni commerciali relative agli immobili residenziali.

In poche parole con qualsiasi mezzo di comunicazione un residente in Lombardia volesse pubblicizzare un suo immobile al fine di venderlo o di affirttarlo, è obbligato dal primo di gennaio di quest’anno, a dichirarne pubblicamente sia la sua classe che il suo valore energetico.

Per chi non volesse adeguarsi alla norma sono previste multe piuttosto pesanti, da parte dei comuni sul territorio dei quali insistono gli immobili, che andranno dai 1.000 ai 5.000 euro.

Al momento ripeto che questa è un’iniziativa circoscritta alla Lombardia, ma c’è da giurarci che altre regioni seguiranno lo stesso esempio.

E’ facilmente intuibile l’impatto economico diretto e indiretto che questa delibera avrà sulle tasche dei proprietari di immobili.

La prima spesa da affrontare è data dal tecnico che dovrà certificare i valori della nostra casa che in genere oscilla tra i 300 e i 500 euro, ma ben più ampia sarà la spesa nel caso ci si volesse  adeguare agli standard necessari a migliorare la classe di efficienza energetica e di conseguenza il valore commerciale.

Già perchè l’apparternenza ad una classe più o meno “virtuosa” non potrà non influire sul valore complessivo della nostra casa, sia in caso di vendita sia in caso di affitto determinando quindi anche un aggravio di costo indiretto.

E’ importante ricordare che la classe energetica viene influenzata da un’insieme importante di fattori tipo:
  • Il rivestimento termico
  • i doppi vetri delle finestre
  • tipo di riscaldameno, se a parete nel pavimento, tipo di caldaia
  • presenza di pannelli solari
  • recupero acque piovane
  • fotovoltaico
  • eventuali impianti geotermici
All’ottenimento della certificazione necessaria i due valori ottenuti, classe di appartenenza e valori espressi dovranno essere pubblicati già dal semplice cartello “Vendesi” o “Affitasi” che vorremo esporre.

La Regione ha reso noto anche la tempistica di applicazione che salva tutti quegli annunci commerciali che fossero stati già contrattualizzati entro il 31/12/2011 anche se magari esposti o pubblicati posteriormente. Quanto esposto, pubblicato o diffuso dopo il primo gennaio è tassativamente soggetto alla nuova norma.

Va comunque detto che lo spirito della delibera della Regione Lombardia è rivolto ad una maggiore trasparenza e consapevolezza di tutti gli attori coinvolti, proprietari, affittuari, agenti immobiliari, ma anche ad una sentita necessità di risparmio energetico e pulizia ambientale.

L'impatto emotivo negativo è sicuramente amplificato dalla particolare situazione economica che stiamo vivendo, ma, da cittadini, un coinvolgimento delle altre regioni sarebbe auspicabile, teso al miglioramento complessivo della qualità della nostra vita.

 Questa la delibera della Regione Lombardia
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Prosegue l'attività dell' OAM

4/1/2012

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Nonostante il silenzio


imbarazzante delle Associazioni di categoria e delle società mandanti apprendiamo dal sito www.simplybiz.net, news magazine dedicato agli operatori del credito, delle assicurazioni e del mondo immobiliare, che a metà di Gennaio ci sarà la prima riunione operativa del nuovo Organismo che dovrà gestire i nuovi albi dei Mediatori Creditizi e degli Agenti in Attività Finanziaria.

In quell'occasione si dovrebbe iniziare, insieme ai rappresentanti del settore, l'analisi delle varie implicazioni tecniche e normative, che la nuova legge in gran parte lascia ancora aperte.

Quindi, come mi ha fatto notare con puntualità Stefano Melino, contrariamente a quanto da me scritto in un precedente post, l'attività normativa della Legge 141 continua regolarmente il suo corso.

Nell'averlo nominato mi fa piacere segnalare come nel blog di Stefano ci sia oltre  una quantità di informazioni. anche una, direi tempestiva, utility per il calcolo della nuova imposta IMU.
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