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"Il futuro del Mediatore Creditizio"

27/4/2012

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Testo di Alessandro Spagnolo:.

Questo il titolo di un interessante


video a cura di MetropolisQI ,Quotidiano Immobiliare, che ha messo insieme tre attori importanti della lunga e tormentata vicenda che vede protagosti le figure professionali dei Mediatori Creditizi, dei loro "Collaboratori" e degli Agenti in attività finanziaria.

Mauro Danielli presidente di MedioFimaa, Giancarlo Vinacci suo A.D e Vittorio Francioli membro dell'OAM, il nuovo Organismo per la tenuta dell' Albo dei mediatori e degli Agenti in attività finanziaria, insieme per un bilancio su quanto già trascorso e le prospettive del nuovo panorama post legge 141.

Quello che maggiormente colpisce sono i numeri dei futuri professionisti che, si stima, rimarranno operativi; sentir parlare di meno di 200 società di mediazione creditizia e non più di 5/6000 collaboratori, fa una certa impressione abituati come siamo a numeri di ben altra entità.

Questo video, diviso in due parti, è particolarmente significativo sia per gli operatori ma anche per chi volesse semplicemente sapere in realtà di chi stiamo parlando, cioè a che tipo di proffesionista ci si può rivolgere per avere consulenza su come prendere un mutuo.

Questa la prima parte:

E per chi avesse ancora pazienza questa la seconda parte:

C'è ben poco da aggiungere se non l'auspicio che vengano realmente accolte le modifiche necessarie a dare maggiore definizione giuridica alla figura del "Collaboratore" e anche la mia personale soddisfazione di poter dire che io ci sono.
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E se tutto questo fosse una irripetibile opportunità?

8/4/2012

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Testo di Alessandro Spagnolo:

L'opportunità che si viene a creare


solo dopo una guerra. Quando è il momento di ricostruire.

E non è forse una guerra questa che stiamo vivendo? In fondo che differenza c’è, certo sono cambiati i tempi e i paesi che hanno ceduto al capitalismo si guardano bene dal fare una guerra tradizionale, quella la fanno fare ai paesi che hanno fatto scelte diverse, e che rappresentano un’ottima clientela per il mercato delle armi. Qualcuno in fondo dovrà anche comprarle e soprattutto usarle.

Nel nostro mondo le armi sono molto più sofisticate si chiamano economia, mass media, concertazione, FMI, Fondo salva stati, ma ce n’è un arsenale intero nei depositi delle nostre fortezze, i palazzi del potere, le banche.

E’ diversa anche l’immagine delle vittime, meno sangue o corpi lacerati, certo qualcuno ultimamente si da fuoco ma potremmo chiamarlo un effetto collaterale.

Per il resto le nuove vittime hanno fattezze diverse, assomigliano più ai disoccupati, ai precari, alle imprese fallite, alle famiglie in difficoltà e nelle ultime battaglie è stata identificata anche una categoria nuova, quella degli “esodati”, ma devono essere stati colpiti da una arma ancora poco conosciuta.

Sono veramente poche le differenze dall’ultima vera guerra:
  • Da dove tutto ebbe inizio? Dalla Germania.
  • Quali sono stati i paesi coinvolti? Con modalità e tempistiche diverse e pagando il tributo più alto, l’Italia, la Spagna, la Grecia, un pò meno pesante la Francia (deve sempre distinguersi).
  • Salvatori del mondo? L’Inghilterra, sempre in una posizione di mezzo, l’America che però nel tempo ha cambiato nemico, sempre a Oriente, non più il Giappone ma la Cina.
  • E la Svizzera e i paesi del nord-Europa? Neutrali, come sempre.
  • E i nord-africani? Per capirci quelli del film “La Ciociara”? E’ inutile infierire.
Si potrebbe continuare a lungo passando per i costi dei carburanti e dell’energia in genere, roba da contingentamento, e quindi di tutti i generi alimentari che stanno raggiungendo prezzi da borsa nera oppure per le nuove tasse molto più simili “all’oro alla patria” che al giusto contributo personale alla ridistribuzione dei servizi sociali.

Ecco, questo è quello che credo sia il tema, prima ci renderemo conto che siamo in guerra, una guerra interminabile perchè poco chiaro chi siano i buoni e i cattivi, e prima ci troveremo al momento della ricostruzione.

Abbiamo l’opportunità di cambiare qualcosa, di rinnovarci, di cambiare il senso dei valori e invertire la rotta. Il tramonto delle vecchie attività se da una parte può sancire un fallimento dall’altra può stimolare nuovi progetti.

Non dobbiamo ricostruire città distrutte dai bombardamenti, ma una società e un ambiente feriti nel profondo, non dobbiamo comprare il carburante alla borsa nera ma trovarne di alternativi, non dobbiamo piangere i nostri morti ma restituire dignità a generazioni che molto hanno ancora da dare ma che niente ricevono in cambio.

Si parla di ridistribuzione della ricchezza, di equità sociale, di diritto al lavoro, cose che non ci sono mai state, ma sembrano più alibi per non arrivare al vero problema che è il fallimento di un modello economico.

Ma qualsiasi governo è impotente rispetto a questo problema senza la collaborazione di tutti, ecco perchè i paesi che per cultura per educazione per passato storico hanno un approccio diverso alla struttura della società, ciclicamente mostrano segni di insofferenza verso gli altri paesi.

Ci sono intere città da mettere “a norma” da ricablare nelle infrastrutture, da adeguare al rispetto dell’ambiente, da preparare allo sfruttamento delle energie alternative.

Ci sono milioni di ettari di terre da destinare a nuove colture, ex insediamenti industriali da destinare a presidi medici di quartiere o strutture multimediali per le giovani generazioni dove tornare a fare cultura ed uscire dall’ignoranza da sempre utile al “potere”.

E tutto questo non è fantascienza, non è patrimonio di una sola parte politica, non è solo becero ambientalismo o buonismo ideologico, ma business, impresa, attività e non parassitismo.

Certo non è accumulare ricchezza tramite l’evasione fiscale, certo non è mirare solo a comprare una casa e soprattutto non è coltivare solo il proprio orticello. La decadenza  si vede persino nella forma della corruzione, la passata “tangentopoli” mise alla luce un perverso sistema economico che proliferava creando, per assurdo, business e ricchezza anche ad altre componenti sociali, quello che sta emergendo in questi giorni, e da diverse parti politiche, mirava solo all' arricchimento personale.

Sono naturalmente solo degli esempi, degli elementi di riflessione di fronte alla complessità di una ricostruzione  post-bellica,  e gli effetti li vedranno forse solo i nostri figli. Ma se mai si comincia.....

E i mutui e le assicurazioni in tutto questo che c’entrano?

Tu che dici?

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Mediatori e Agenti ormai ci siamo

2/4/2012

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Testo di Alessandro Spagnolo:

Dopo il volontario silenzio dovuto


alla mia poca propensione ai "dovrebbe" e ai "potrebbe", torno a parlare della professione.

Lo farò in modo schematico in quanto per i colleghi é tutto arcinoto e quindi di immediata comprensione, mentre per i non addetti, per le persone comuni, alle quali questo blog è maggiormente dedicato, aggiornerò la pagina dedicata al consulente del credito, nel momento in cui tutto sarà definito e chiarito.

Questo al fine di permettere, a coloro che devono avvicinarsi al mondo del credito, di sapere bene da chi, a quale titolo e con quali garanzie farsi consigliare e seguire.

Quindi tornando alle ultimissime:
  • Da giovedì 29 marzo è online il portale del nuovo Organismo degli Agenti e dei Mediatori, l'OAM, consultabile all'indirizzo www.organismo-am.it, strumento indispensabile per conoscere tutto sull'Organismo stesso, ripercorrere l'iter della riforma, e avere da adesso in poi tutte le comunicazioni necessarie.
  • Dal 15 aprile sarà possibile iscriversi al portale e l'iscrizione è aperta a tutti. Ma il condizionale sarebbe purtroppo d'obbligo.
  • Le iscrizioni ai nuovi elenchi dei Mediatori creditizi e degli Agenti in attività finanziaria partiranno entro il mese di giugno. Idem.
  • A breve saranno definiti, i tanto attesi Regolamenti che proprio dal portale verranno comunicati. Credo però non comprensivi degli auspicati correttivi, richiesti a gran voce, anche se forse un pò in ritardo, sia dalle organizzazioni di categoria che da quelle sindacali. Attivissime in queste ultime settimane nel cercare di salvaguardare migliaia di operatori e nel pretendere di definire le strutture contrattuali soprattutto riguardo alla nuova figura dei "collaboratori".
  • Sono state definite le quote di iscrizione al nuovo Organismo che proprio in questi giorni ha ottenuto dalla Prefettura lo status di Associazione di diritto privato senza fini di lucro. Come tale quindi potrà sostenersi solo autofinanziandosi attraverso le quote associative.
Per il 2012 le quote associative sono state fissate in base ad una previsione di iscritti, per il prossimo anno verranno ridefinite in base alle iscrizioni effettive:
  • MEDIATORI CREDITIZI una quota fissa di 2.000 euro, più una quota variabile di euro 120 per ogni collaboratore o dipendente.
  • AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA costituiti come persone giuridiche una quota fissa di euro 2.000 e una quota variabile di euro 120 per ogni dipendente e agente collaboatore.
  • AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA costituiti come società di persone una quota fissa di euro 1.500.
  • AGENTI IN ATTIVITA' FINANZIARIA che esercitano come persone fisiche, una quota fissa di euro 200.
E' inutile sottolineare l'importanza e l'impatto che questa normativa ha su migliaia di professionisti molti dei quali rischiano di essere letteralmente spazzati via, e proprio in un momento in cui l'occupazione è uno dei temi più dibattuti.

Con la rischiesta di mutui in caduta libera, dall'osservatorio Crif -48% nel mese di febbraio, e le ultimissime notizie relative a un possibile ritiro eccellente dall'Italia di una banca da anni protagonista del mercato del credito, non resta che sperare nella rapida definizione di tutti i nodi ancora aperti della riforma.

Tu come stai vivendo questo momento?
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