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Prendere un "mutuo giovani coppie"

19/7/2012

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Testo di Alessandro Spagnolo:

Da più parti mi vengono chieste informazioni riguardo il “mutuo giovani coppie”, frutto della legge attiva dal mese di settembre 2011 che ha stanziato un fondo di 50 milioni di euro destinato al finanziamento per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie con i requisiti economici sufficienti ma con contratti di lavoro atipici.

Lo Stato garantisce per il 50% la quota capitale del debito e le banche aderenti non possono chiedere ulteriori garanzie oltre l'ipoteca sull’immobile.

Vediamo schematicamente le caratteristiche del mutuo e quelle necessarie per potervi accedere.

I MUTUATARI RICHIEDENTI
  • Devono essere coniugati, non ha importanza se con figli o senza.
  • Anche famiglie composte da un solo genitore e con figli minori.
  • Per tutti i richiedenti non bisogna essere maggiori di 35 anni.
  • Il reddito, desumibile dal modello ISEE (da chiarire se ancora sufficiente dopo le normative varate di recente o è necessario il modello UNICO), non deve superare i 35.000,00 Euro, e di questi, non più del 50% dell’ imponibile ai fini IRPEF deve provenire da lavoro dipendente a tempo indeterminato.
  • Ovviamente non bisogna possedere altri immobili residenziali. 


GLI IMMOBILI
  • Devono essere adibiti ad abitazione principale
  • La superficie massima non deve superare i 90 metri quadrati, e non devono appartenere alle categorie catastali di maggior “lusso” come gli A1, A8 o A9, ovvero come descritti nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici il 2 agosto 1969. 


IL MUTUO
  • Ipotecario per acquisto abitazione principale
  • Importo massimo 200.000,00 Euro.
  • Caratteristiche del mutuo e tassi devono rientrare nei parametri stabiliti dal’accordo tra l’ABI e il Dipartimento della Gioventù del Ministero per la Cooperazione Internazionale e l’integrazione.
  • Lo spread massimo non può comunque superare l’1,50% per le durate superiori ai 20 anni, e l'1,20% per le durate inferiori.


ENTI EROGANTI
  • Banche ed Istituti finanziari

Ma al di là delle informazioni reperibili anche sui siti ufficiali, dove trovare anche il modulo per la richiesta, il decreto, le banche aderenti e quant'altro, nel rispetto dello spirito di questo blog, è interessante conoscere la tua esperienza.

Lo hai mai chiesto? Lo hai chiesto e te lo hanno concesso? O non te l’hanno concesso e perchè? Stai per chiederlo?

Raccontacelo lasciando un commento a questo post o qui 
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Mutui in calo, per qualcuno è statistica ma quanto è grave?

14/2/2012

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Richieste di mutui in calo del 44%


Questo è quanto apprendiamo da Eurisc/Crif secondo le prime analisi su i dati relativi alle domande di mutui nel mese di Gennaio 2012 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.

Già altre volte mi sono occupato di questi dati che tra l'altro non fanno che confermare un trend ampiamente negativo e non certo inatteso, ma questo non toglie nulla alla preoccupazione che suscitano.

La lettura di questi dati è sostanzialmente univoca da parte degli organi di informazione anche specializzata, la crisi economica internazionale, il rialzo dei tassi di interesse, l'incertezza nel futuro e le tensioni politiche e quelle del mondo del lavoro, la poca disponibilità delle banche a concedere finanziamenti.

Queste le cause della frenata dei mutui che sfiora il 50%, e poi le statistiche sull'allungamento delle durate o la diminuzione degli importi medi richiesti e anche l'abbassamento dell'età dei richiedenti.

Ora però cerchiamo di vederla da un altro punto di vista, da quello a me più congeniale e più vicino ai problemi delle persone tralasciando un attimo la macroeconomia e l'atteggiamento catastrofico tanto in voga in questo periodo.

Non mi sembra che in passato il lavoro sia mai stato un diritto, e i giovani erano molti di più, chi ha più di 50 anni sicuramente lo sa, l'equità sociale poi... stenderei un velo pietoso, abbiamo avuto tassi di interesse al 19%, chi ha preso un mutuo negli anni 80 lo sa bene, e anni e anni di cassa integrazione hanno fiaccato intere generazioni. Non c'era nemmeno la legge Biagi sul lavoro precario.

Con l'avvento dell'Euro abbiamo avuto una svalutazione monetaria catastrofica ma nonostante tutto le case si sono sempre comprate, altrimenti più del 70% degli italiani non sarebbero proprietari della casa che abitano, certo ora abbiamo spread che in alcuni casi superano il 4%, ma tra maggio 2000 e agosto 2001 l'Euribor ha raggiunto più volte il 5%, e di mutui ne sono stati erogati tantissimi. E non c'era nemmeno la surroga.

Allora cosa sta succedendo?
  • Le banche hanno ridotto l'LTV, il rapporto tra la richiesta di mutuo e il prezzo della casa, dall'80% usuale fino al 70% e per qualcuna anche al 60%.
  • La differenza per arrivare al prezzo finale bisogna farla vedere e allora qualcuno potrebbe anche chiederci, oggi, da dove l'abbiamo presa.
  • Oltre il rapporto rata/reddito ora la banca da molta importanza anche al RNAR (reddito netto annuo residuale), quindi non solo quanto influisce la rata sullo stipendio, ma anche quanto rimane per vivere, quindi in presenza di redditi elevati, per i parametri precedenti, se si hanno già due figli è la fine.
  • I mutui per altre finalità vengono rifiutati a priori quindi restano solo i mutui di acquisto ecco perchè si è abbassata l'età media dei richiedenti.
  • I parametri reddituali più stringenti non permettono di pagare una rata più elevata ecco perchè si è allungata la durata media dei mutui.
  • Le banche in questo momento non hanno soldi, e quelli che hanno li vogliono impiegare per qualcosa di più remunerativo.
  • Grandi banche hanno rifiutato il denaro Europeo per non apparire in difficoltà e quelle che l'hanno preso lo hanno usato per comprare titoli di Stato non certo per erogare mutui.
Ecco cosa sta succedendo!


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Ennesimo cambio di condizioni per i mutui online di CheBanca

10/1/2012

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Era il 15 dicembre quando


abbiamo registrato la comunicazione del cambio di condizioni per i mutui di CheBanca e già dobbiamo, e non è certo una novità, registrarne un altro e pittosto pesante.
Il logo di CheBanca
Le condizioni che vedremo andranno in vigore dall' 12 gennaio ma già sappiamo che saranno valide solo fino all'8 febbraio.

Ormai relativamente ai mutui le banche sembrano realmente navigare a vista ed è estremamente difficile capirne fino in fondo la logica.

Certo evidenti sono i problemi di "funding" da parte delle banche in questo momento, cioè la capacità di procurarsi denaro ad un costo accessibile per poi poterlo reimpiegare nei prestiti e, pur rispettando i tassi soglia, ricavarne un margine di guadagno.

Ma altrettanto evidente è l'impatto devastante che questi continui cambiamenti hanno sull'intero comparto immobiliare, settore economico non certo di secondo piano.

L'inasprimento delle politiche di credito poi non riguarda soltanto gli spread e quindi i tassi finali, ma anche il resto delle spese accessorie che insieme alla riduzione delle percentuali di intervento rendono di fatto inaccessibili i mutui ad un gran numero di persone.

Queste le nuove condizioni di CheBanca:

Mutui per acquisto:
  • Tasso fisso:                     spread 3%
  • Tasso variabile:               spread 3,35%
  • Tasso variabile con Cap: spread 3,50% (Cap al 6,30%)
Mutui per rifinanziamento:
  • Tasso fisso:                     spread 3,10%
  • Tasso variabile:               spread 3,45%
  • Tasso variabile con Cap: spread 3,60% (Cap al 6,30%)
Anche le spese di istruttoria subiranno una variazione passando da 700 euro a 1.000 Euro.

Non resta che aspettare.





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Arriva la conferma del crollo delle richieste di mutui

2/1/2012

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per i consulenti del credito


queste notizie hanno un duplice effetto, da una parte non sono che la conferma, dati alla mano, del perdurare di una situazione complessa sia per il mercato dei mutui, sia per la professione, dall'altra, se possibile ancora più grave, che lo stallo in cui stiamo vivendo non dipende dal nostro modo di lavorare.

Quest'aspetto è più grave in quanto se dipendesse dal nostro modo di lavorare, potremmo porci rimedio, osservando chi è più anziano o bravo di noi, cambiando la comunicazione commerciale, cercando nuovi mercati o nuovi partners, studiando di più, ma così la sensazione è che per il momento la nostra attività è senza futuro.
Crif il logo
E' appunto dall'osservatorio Crif che analizza con criteri scientifici l'andamento dei mutui che apprendiamo come le richieste nei primi 11 mesi dell'anno appena passato siano crollate del 17% e che solo nel mese di novembre abbiano avuto una flessione del 46%.

Anche se il mese di novembre 2010 aveva registrato un'impennata delle richieste i numeri non lasciano alcun dubbio sulla situazione che stiamo vivendo, anche in considerazione di tutto l'indotto che orbita intorno all'acquisto di una casa.

Derterminanti saranno i segnali che verranno da questo inizio di anno che va a coicidere anche con le nuove regole fiscali e catastali e aggiungerei normative che ci riguardano da vicino sia come cittadini che come operatori del settore.

Per chi avesse poca dimestichezza con numeri e tabelle segnalo l'articolo di approfondimento del Sole24ore.

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Per i tassi sui mutui ormai si naviga a vista

2/1/2012

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cambiano da oggi le condizioni di Webank


Da oggi cambiano gli spread applicati sui tassi dei mutui per Webank, banca del gruppo BPL attiva online da oltre un decennio.
mutui webank
logo webank
Come già avvenuto, e ormai avviene ogni giorno, anche per Webank è arrivato un altro cambiamento di spread per le richieste di mutuo della propria clientela online.
Questa volta le variazioni non sono state applicate solo agli spread ma anche al LTV cioè al rapporto tra l'importo del finanziamento richiesto e il valore della casa.

Queste in sintesi le modifiche:

Variazione spread:
Per i mutui a tasso fisso:                  + 0,30%
Per i mutui a tasso variabile:            + 0,20% (sia indice Euribor sia BCE)
Per i mutui a tasso variabile
con CAP (nuovo Cap 6,50%):        + 0,20%

LTV massimo di intervento:
Per i mutui di acquisto:                    70%
Per i mutui per surroga:                    60%
Per i mutui di ristrutturazione:            50%

Queste condizioni sono valide fino al 15 di gennaio, a dimostrare come sia assolutamente volatile il mercato del denaro in questo momento, al perdurare di una situazione di garnde incertezza e difficoltà nonostante gli sforzi dei governi dei paesi dell'Eurozona.

Per tutte le informazioni necessarie ti rimando al sito di Webank

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Primi effetti sui mutui dell'attuale politica inglese

21/12/2011

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Non hanno tardato

a farsi sentire gli effetti della politica "separatista" degli inglesi nei confronti dell'Euro.

E' fresca notizia, da parte di tutti gli operatori del settore, che Barclays, il gigante bancario inglese, abbia di fatto bloccato, in Italia, la sua operatività nel settore del credito.
i mutui Barclays
Barclays Bank
Infatti Barclays Bank, riconosciuto leader in Italia nella vendita dei mutui per la casa, in quanto proprietaria del marchio e dei prodotti marcati Woolwich, ha manifestato la sua sfiducia nei confronti dell'Euro modificando pesantemente la struttura commissionale dei suoi mutui.

Lasciando intendere che questo è solo l'inizio, un nuovo ritocco ci sarà dalla seconda metà di Gennaio 2012, ha aumentato di oltre il 30% le spese relative all'istruttoria, alla perizia, al costo dell'opzione di ottenere il denaro contestualmente alla stipula, alla presenza del procuratore.

A questo, naturalmente, insieme all'inserimento di nuove spese prima non previste, corrisponde un aumento sostanziale degli spread applicati ai tassi di riferimento sia per i mutui a tasso fisso che per i mutui a tasso variabile e per le diverse finalità.

Bisogna ricordare che l'innalzamento delle condizioni economiche dei mutui, in quest'ultimo periodo, è generalizzato e pesante per la maggior parte delle banche, il caso di Barclays appare più evidente sia per la sua nazionalità e sia per la sua vocazione commerciale che l'ha resa da sempre leader nel suo mercato di riferimento.

Per tutte le informazioni sui prodotti Barclays ti rimando al loro sito



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Nuove condizioni per i mutui di CheBanca

15/12/2011

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Cambiano da oggi i tassi

dei mutui proposti da CheBanca.
Come ormai è consuetudine in questi ultimi tempi, ogni giorno siamo alle prese con comunicati di questo genere e non certo a significare quanto spesso succede per la legge della domanda e dell'offerta.
CheBanca
CheBanca il logo
Non sono aumenti determinati dalla forte richiesta ma più dalle tensioni che i mercati stanno esercitando sulla dinamica dei tassi di interesse.
L'incertezza che ancora domina la scena politica ed economica dell'eurozona, nonostante i tentativi di riequilibrio che i paesi membri stanno attuando, offre pochissimi spazi per una politica del credito sana ed equilibrata.

E a niente sembrano servire le pesanti misure che  i singoli paesi stanno attuando, in primis il nostro con la manovra finanziaria in discussione alla Camera in queste ore.

Questi i nuovi spread applicati da oggi da CheBanca per i propri mutui:

Mutui per acquisto:
Tasso fisso                                    spread            2,65%
Tasso variabile                             spread            2,85%
Tasso variabile con Cap                  spread            3%   (Cap al 6,10%)

Mutui per rifinanziamento:
Tasso fisso                                      spread            2,75%
Tasso variabile                                spread            2,95%
Tasso variabile con Cap                  spread            3,10%  (Cap a 6,10%)

E' da sottolineare come, nonostante tutte le banche stiano correggendo a rialzo gli spread sui propri mutui e alcune anche le politiche di credito, le nuove condizioni di CheBanca appaiono ancora proponibili.

Per tutte le informazioni e i prospetti informativi ti rimando al sito di CheBanca.

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Polizze sui mutui, la fine di una battaglia

12/12/2011

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Bella vittoria per i consumatori:


dal 2 aprile del prossimo anno le polizze sui mutui, sempre più richieste dalle banche, a garanzia delle cifre erogate, potranno essere stipulate presso qualsiasi compagnia e non necessariamente con la stessa banca.
L'ISVAP
il logo dell'Isvap
Giunge così al termine una difficile trattativa che ha coinvolto per lungo tempo le Associazioni dei consumatori, l' ISVAP (Organo di vigilanza sulle Assicurazioni Private), e l'ABI (Associazione Bancaria Italiana), a favore della maggior trasparenza e concorrenza su questo tipo di assicurazioni. Le polizze CPI (Credit Protection Insurance) finora hanno rappresentato una enorme fonte di guadagno per le banche che imponendo il pagamento del premio in unica soluzione ottengono ristorni provvigionali compresi tra il 40% e l'80% del premio stesso.

Facile comprendere l'incidenza sul costo complessivo del mutuo. Solo poche banche, infatti, prevedono una riduzione dello spread a fronte della garanzia sul rischio infortunio, perdita di lavoro o morte dei mutuatari.

Il nuovo regolamento stabilisce che gli intermediari assicurativi banche comprese, e gli altri intermediari finanziari non possono più essere contemporaneamente, collocatori e beneficiari o vincolatari delle polizze sottoscritte dai clienti.

Questo oltre a rendere più profondo e aperto un mercato che vale svariate centinaia di milioni di euro l'anno, alleggerirà molto i costi complessivi dei mutui per i consumatori.

Le provvigioni richieste dagli intermediari, solitamente, non superano il 20% del premio che potrà ora anche essere pagato annualmente e non solo in unica soluzione con percentuali che ammontano dal 5% al 10% del mutuo stesso.

Prossima tappa la trasferibilità dell'assicurazione al cambiamento della banca titolare del mutuo, ancora troppe volte disattesa.

Qui puoi trovare il comunicato Isvap con il testo del regolamento



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