Richieste di mutui in calo del 44%
Questo è quanto apprendiamo da Eurisc/Crif secondo le prime analisi su i dati relativi alle domande di mutui nel mese di Gennaio 2012 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Già altre volte mi sono occupato di questi dati che tra l'altro non fanno che confermare un trend ampiamente negativo e non certo inatteso, ma questo non toglie nulla alla preoccupazione che suscitano.
La lettura di questi dati è sostanzialmente univoca da parte degli organi di informazione anche specializzata, la crisi economica internazionale, il rialzo dei tassi di interesse, l'incertezza nel futuro e le tensioni politiche e quelle del mondo del lavoro, la poca disponibilità delle banche a concedere finanziamenti.
Queste le cause della frenata dei mutui che sfiora il 50%, e poi le statistiche sull'allungamento delle durate o la diminuzione degli importi medi richiesti e anche l'abbassamento dell'età dei richiedenti.
Ora però cerchiamo di vederla da un altro punto di vista, da quello a me più congeniale e più vicino ai problemi delle persone tralasciando un attimo la macroeconomia e l'atteggiamento catastrofico tanto in voga in questo periodo.
Non mi sembra che in passato il lavoro sia mai stato un diritto, e i giovani erano molti di più, chi ha più di 50 anni sicuramente lo sa, l'equità sociale poi... stenderei un velo pietoso, abbiamo avuto tassi di interesse al 19%, chi ha preso un mutuo negli anni 80 lo sa bene, e anni e anni di cassa integrazione hanno fiaccato intere generazioni. Non c'era nemmeno la legge Biagi sul lavoro precario.
Con l'avvento dell'Euro abbiamo avuto una svalutazione monetaria catastrofica ma nonostante tutto le case si sono sempre comprate, altrimenti più del 70% degli italiani non sarebbero proprietari della casa che abitano, certo ora abbiamo spread che in alcuni casi superano il 4%, ma tra maggio 2000 e agosto 2001 l'Euribor ha raggiunto più volte il 5%, e di mutui ne sono stati erogati tantissimi. E non c'era nemmeno la surroga.
Allora cosa sta succedendo?
- Le banche hanno ridotto l'LTV, il rapporto tra la richiesta di mutuo e il prezzo della casa, dall'80% usuale fino al 70% e per qualcuna anche al 60%.
- La differenza per arrivare al prezzo finale bisogna farla vedere e allora qualcuno potrebbe anche chiederci, oggi, da dove l'abbiamo presa.
- Oltre il rapporto rata/reddito ora la banca da molta importanza anche al RNAR (reddito netto annuo residuale), quindi non solo quanto influisce la rata sullo stipendio, ma anche quanto rimane per vivere, quindi in presenza di redditi elevati, per i parametri precedenti, se si hanno già due figli è la fine.
- I mutui per altre finalità vengono rifiutati a priori quindi restano solo i mutui di acquisto ecco perchè si è abbassata l'età media dei richiedenti.
- I parametri reddituali più stringenti non permettono di pagare una rata più elevata ecco perchè si è allungata la durata media dei mutui.
- Le banche in questo momento non hanno soldi, e quelli che hanno li vogliono impiegare per qualcosa di più remunerativo.
- Grandi banche hanno rifiutato il denaro Europeo per non apparire in difficoltà e quelle che l'hanno preso lo hanno usato per comprare titoli di Stato non certo per erogare mutui.