Una interessante proposta da parte di
Banca D’Italia, che attraverso Corrado Baldinelli del servizio supervisione intermediari specializzati, avanza l’ipotesi di una regolamentazione unica per i promotori finanziari, i mediatori creditizi, gli agenti in attività finanziaria e gli agenti di assicurazione.
Riemerso da un serio problema informatico, fortunatamente risolto apprendo infatti dal magazine Advisor, che durante un convegno ABI svoltosi a Roma lo scorso 1 febbraio, si è fatta strada l’ipotesi di unificare la normativa per tutte e quattro le figure professionali attive nella consulenza finanziaria.
La nuova normativa, per molti aspetti ancora in discussione, che riguarda i mediatori creditizi e gli agenti in attività finanziaria, di fatto li ha avvicinati sempre di più, almeno sotto l’aspetto dei controlli e dei requisiti professionali, alle altre due figure già consolidate dei promotori finanziari e degli agenti di assicurazione.
Indubbiamente l’affascinante proposta se da una parte appare rivoluzionaria, dall’altra, a ben vedere, sembra andare più verso la formazione di una figura professionale unica che non verso un’unica normativa per diverse figure professionali.
Certo, a chi come me, nell’esercizio della professione, vive quotidianamente e da anni il continuo scambio di competenze, informazioni, e aggiornamenti su tutti i settori della consulenza finanziaria, sembrerebbe una conseguenza dell'evoluzione dei tempi.
Ma non si possono nascondere le difficoltà che a livello istituzionale, e non personale, una tale decisione incontrerebbe, per non parlare dell’ulteriore “selezione della specie” che provocherebbe.
Troppo diverse appaiono ancora oggi le differenze culturali e professionali tra i vari operatori della consulenza finanziaria anche se mi sentirei di dire che, in un futuro non troppo lontano, quella di una unico professionista di alto profilo che possa offrire diverse competenze al proprio cliente sarebbe una scelta fortemente auspicabile.
Sono sempre stato convinto dell’utilità per il cliente di avere un solo interlocutore che si occupi della sua sfera economica-assicurativa-immobiliare e fiscale alla stregua di quei professionisti che in altri paesi sono già riconosciuti, apprezzati e godono di posizioni consolidate.
Ma credo che molto tempo dovrà ancora passare perchè anche i nostri clienti si affidino ad un family financial planning e ne riconoscano l'utilità.
E sicuramente tutti dovremo fare la nostra parte, università comprese.
Ma non si possono nascondere le difficoltà che a livello istituzionale, e non personale, una tale decisione incontrerebbe, per non parlare dell’ulteriore “selezione della specie” che provocherebbe.
Troppo diverse appaiono ancora oggi le differenze culturali e professionali tra i vari operatori della consulenza finanziaria anche se mi sentirei di dire che, in un futuro non troppo lontano, quella di una unico professionista di alto profilo che possa offrire diverse competenze al proprio cliente sarebbe una scelta fortemente auspicabile.
Sono sempre stato convinto dell’utilità per il cliente di avere un solo interlocutore che si occupi della sua sfera economica-assicurativa-immobiliare e fiscale alla stregua di quei professionisti che in altri paesi sono già riconosciuti, apprezzati e godono di posizioni consolidate.
Ma credo che molto tempo dovrà ancora passare perchè anche i nostri clienti si affidino ad un family financial planning e ne riconoscano l'utilità.
E sicuramente tutti dovremo fare la nostra parte, università comprese.